I tumpi della Valpe sono molti di più di quanto si crede

Avete indovinato, ci siamo cascate di nuovo. Questa volta le indicazioni sono state fornite dal macellaio, e il luogo non lo troverete su Google Maps. Siamo in valle Angrogna, a due passi da Torre Pellice e i tumpi sono quelli formati dal torrente Angrogna e si trovano nella parte bassa della valle dopo il ponte monumentale di Chiot d’Aiga in direzione di Pradeltorno. Dopo aver chiesto a due bambini e lasciato l’auto precauzionalmente al ponte dove c’è anche un vecchio mulino per fare il solito giretto esplorativo, abbiamo trovato uno splendido laghetto con un numero sostanzialmente basso di persone e una certa facilità di accesso, e pure uno spazio perfetto per lasciare la macchina. Al sole, ma erano tutte al sole.

E una slackline. Anzi due. Una alta, a una ventina di metri dal suolo, cui si accedeva dalla strada ( ho già detto vero che siamo in un canyon , sì?), una più bassa a circa un metro e mezzo dall’acqua, da dove chi cadeva finiva in acqua diretto – in alto, ovviamente erano imbragati.

Siamo stati salutati da un cagnone che è arrivato di corsa, ma senza cattive intenzioni e dietro di lui la padrona, una simpatica ragazza di Cuneo che era con il gruppo che la mattina ( noi nonostante tutto siamo arrivate come al solito con il solleone) aveva tirato la linea. Abbiamo fatto amicizia, lasciato libero il cane che era un cucciolo di un anno, commentato gli addominali altrui e siamo state a mollo nell’acqua gelida tutto il pomeriggio e abbiamo potuto anche nuotare, perché nel laghetto l’acqua era profonda.

Insomma, un posto frequentato da sportivi che hanno combinato un week end di sport e relax ( c’erano i cuneesi, un gruppetto di veneti – accento inconfondibile – e ragazzi del posto. ) Altri cani, birra e come unico rumore quello molto forte della cascata . Lì però abbiamo deciso di evitare l’effetto gelato su cervicale, perché eravamo le più mature del gruppo

Poi uno dei cani ha spaventato suo malgrado la ragazza pachistana che era arrivata con il marito su a piedi da Luserna ( complimenti!) e poi aveva fatto il bagno in burkini ( ma senza velo). Il cane in realtà, un vecchio border collie un po’ scorbutico con gli altri cani, (che però un pezzetto di panino lo aveva gradito assai da me – e questo attesta la sua pericolosità perché come sapete io dai cani in montagna di solito sto alla larga…) il cane dicevo andava su e giù preoccupato seguendo le evoluzione del padrone che era sulla slackline più alta e ovviamente non si è accorto di nulla. Il marito si è arrabbiato, noi abbiamo cercato di spiegare, e intanto il cane se n’è andato da solo. Fine dell’incidente. Comprensibile, se uno ha paura dei cani. Il ragazzo lo aveva un po’ mollato lì, il gruppo di Cuneo, quando erano arrivate altre persone, aveva messo un guinzaglio lungo al cucciolone.

Tasso di assembramento 26 compresi cinque cani. Distanziamento naturale.

Nel tardo pomeriggio abbiamo esplorato altri luoghi della storia valdese salendo a Serre, e da lì a piedi sino alla stele del Chanforan eretta nel 1932 nel luogo in cui nel Cinquecento la comunità valdese aveva aderito alla Riforma, avvicinandosi alla chiesa di Calvino. Nel prato verdissimo c’era molta pace . Proseguendo lungo il sentiero oltre la borgata Odin si arriva alla grotta detta Gheisa d’la Tana, un luogo di rifugio durante il periodo della Cacciata. Siamo poi tornate a Serre, dove il Tempio, vuoto, era aperto e invitante ( le celebrazioni si tengono all’aperto giù a Torre Pellice)

Insomma, le montagne del Piemonte non smettono di procurarci sorprese…

Informazioni su alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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Una risposta a I tumpi della Valpe sono molti di più di quanto si crede

  1. lepadelleperdirlo ha detto:

    Prossima volta: Rorà! con nuove avventure!

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